In kayak nel Delta del Po, bivaccando.
Ripartiamo per il Delta del Po ancora una volta, a primavera: vento forte e mare mosso.
Cerchiamo di imbarcarci, venerdì 11 aprile, presso la foce del Po di Maistra, precisamente allo scivolo in corrispondenza del paradeo che permette di accedere alla Laguna di Busiura
La marea però ci ricorda che i tempi del mondo del Delta non sono quelli normali.
La marea però ci ricorda che i tempi del mondo del Delta non sono quelli normali.
Fino alle 16, infatti, la marea è calante e non si risale il paradeo, né ci si può imbarcare al ponte del Lido di Boccasette.
Ci spostiamo quindi di qualche centinaio di metri lungo la strada per Boccasette e ci imbarchiamo in corrispondenza di una diga e di una idrovora, dove sono ormeggiate alcune barche.
Ci avviamo verso SE, percorrendo un canale dragato marcato da pali; fuori da questo il rischio di grattare il fondo su banchi di ostriche o di impantanarsi è forte.
Il lato a mare è più bello, mentre quello a terra è artificiale. Busiura è forse una laguna meno bella di altre, ma sicuramente è ricca di avifauna: aironi (oltre all'onnipresente cinerino vediamo il rosso e il bianco maggiore), beccacce di mare, avocette, cavalieri d'Italia, chiurli. Inoltre sono molto frequenti le anatre Volpoche e una certa moltitudine di uccelli limicoli che non conosco. Vociare di sterne.
In breve raggiungiamo una bella duna a mare e subito dopo la bocca a mare di Busiura, nei cui pressi c'è una barca/casa di controllo.
In breve raggiungiamo una bella duna a mare e subito dopo la bocca a mare di Busiura, nei cui pressi c'è una barca/casa di controllo.
Valle Chiusa
Laguna di Busiura
Airone rosso - Ardea purpurea
Noi proseguiamo in direzione della Laguna di Barbamarco, sempre tenendoci all'interno dello scano (in questo caso Scano Gallo).
Decidiamo di fermarci e bivaccare sulla duna che separa di pochi metri il mare dalla laguna, in prossimità della Bocca a mare che separa la Laguna di Busiura dalla Laguna di Barbamarco.
Il vento cala, la notte è tranquilla.
Un allineamento di bricole ci condurrebbe dritti al Porto di Pila (che non coincide con il villaggio).
Noi invece attraversiamo Barbamarco in direzione SE sino alla chiusa che collega con il Po di Tramontana (dovrebbe essere possibile aprirla elettricamente), ma preferiamo svoltare a destra, verso S, e percorriamo un canale tra le canne che dopo alcune svolte porta al villaggio dei Pescatori di Pila.
Questo passaggio è molto importante perchè permette di passare dalle Lagune a N dell'asta principale del Po (Po di Venezia o Busa Dritta) a quelle a S (Lagune di Basson, Girotto, Canarin, Allagamenti) senza passare dalle foci dei vari rami del Po, che in caso di condizioni negative di mare, vento o marea possono essere problematici.
Altri passaggi strategici sono i paradei che collegano il Po di Venezia alla Laguna del Basson, alla Laguna del Burcio e i passaggi tra le Lagune di Girotto e del Canarin (vedi l'immagine in fondo).
Riprendiamo il percorso dal villaggio di Pila, attraversando il Po di Tramontana che risaliamo per poche centinaia di metri fino alla separazione con il Po di Venezia.
Attraversiamo il grande fiume, che qui è largo circa 500 metri, in direzione della centrale dell'Enel: a valle di questa il primo grande varco conduce in un ramo chiuso, il secondo è l'incile del Po di Scirocco. Prendiamo questo, le rive sono ancora naturali e ci accoglie un fitto canneto.
Usciamo dal paradeo leggermente a valle del Faro di Maistra, sulla riva opposta del Po, e attraversiamo.
Il paradeo successivo che ci immette nella solitaria Laguna del Burcio è leggermente a valle del Faro.
Amo molto Burcio e la vicina Laguna della Batteria con le sue case spettrali, luoghi solitari incisi dallo scorrere dell'acqua e dal lavoro dell'uomo.
Decidiamo di fermarci e bivaccare sulla duna che separa di pochi metri il mare dalla laguna, in prossimità della Bocca a mare che separa la Laguna di Busiura dalla Laguna di Barbamarco.
Il vento cala, la notte è tranquilla.
Scano Gallo, sullo sfondo il Faro di Maistra
Scano Gallo, kayak e bivacco
Riprendiamo il secondo giorno percorrendo la Laguna di Barbamarco. La marea che sale dalla bocca a mare genera degli strani movimenti dell'acqua, che si avvertono attraverso la carena del kayak.Un allineamento di bricole ci condurrebbe dritti al Porto di Pila (che non coincide con il villaggio).
Noi invece attraversiamo Barbamarco in direzione SE sino alla chiusa che collega con il Po di Tramontana (dovrebbe essere possibile aprirla elettricamente), ma preferiamo svoltare a destra, verso S, e percorriamo un canale tra le canne che dopo alcune svolte porta al villaggio dei Pescatori di Pila.
Questo passaggio è molto importante perchè permette di passare dalle Lagune a N dell'asta principale del Po (Po di Venezia o Busa Dritta) a quelle a S (Lagune di Basson, Girotto, Canarin, Allagamenti) senza passare dalle foci dei vari rami del Po, che in caso di condizioni negative di mare, vento o marea possono essere problematici.
Altri passaggi strategici sono i paradei che collegano il Po di Venezia alla Laguna del Basson, alla Laguna del Burcio e i passaggi tra le Lagune di Girotto e del Canarin (vedi l'immagine in fondo).
Riprendiamo il percorso dal villaggio di Pila, attraversando il Po di Tramontana che risaliamo per poche centinaia di metri fino alla separazione con il Po di Venezia.
Attraversiamo il grande fiume, che qui è largo circa 500 metri, in direzione della centrale dell'Enel: a valle di questa il primo grande varco conduce in un ramo chiuso, il secondo è l'incile del Po di Scirocco. Prendiamo questo, le rive sono ancora naturali e ci accoglie un fitto canneto.
Il Po di Scirocco presso l'incile
Dopo poco incontriamo in riva sinistra un rudere dove un paradeo ci condurrebbe in Laguna di Basson, ma proseguiamo fino ad un imbocco sulla destra, dove un canale sinuoso nel canneto ci allontana dal Po di Scirocco e ci porta in Laguna di Canarin. E' una laguna ampia ma poco profonda, se ci allontanassimo dai pali ci troveremmo in breve a secco. Anche questo luogo pullula di uccelli.
Noi scegliamo di passare ora in Laguna di Canarin, che avevamo già visto, e che percorriamo fino alla sua bocca a mare: è interessante per l'avifauna, meno per il paesaggio. Da qui ancora in mare risaliamo la costa verso NE, e superate la Bocca a mare di Girotto e la Foce del Po di Scirocco entriamo dalla Bocca a mare del Basson, vecchia conoscenza.
Risaliamo in marea calante verso NE trovando il passaggio nel canale dragato fino ad un pontile sul retroscanno di Scano Boa. Qui sbarchiamo, in corrispondenza di un casone distrutto da un incendio, e ci spostiamo di un centinaio di metri per il nostro secondo bivacco in riva al mare.
Sarà la stagione mite, sarà il tempo nuvoloso, ma quest'anno ad aprile le zanzare sono già in piena attività: toste, numerose, affamate.
In riva al mare il vento ci aiuta parzialmente a tenerle a bada. Piove.
Bivacco a Scano Boa
Foce di Busa Dritta del Po
Punta Maistra, Busa Dritta e Faro di Maistra
Laguna del Basson e Faro di Maistra
Ripartiamo al mattino con una leggera pioggia che pare aizzare le zanzare e percorriamo l'estremità NE del Basson e i piccoli specchi d'acqua tra i canneti, cercando il paradeo che ci riporterà in Po: anche oggi ha corrente di marea, ovviamente contraria al nostro percorso, ma non come la volta scorsa.Usciamo dal paradeo leggermente a valle del Faro di Maistra, sulla riva opposta del Po, e attraversiamo.
Il paradeo successivo che ci immette nella solitaria Laguna del Burcio è leggermente a valle del Faro.
Amo molto Burcio e la vicina Laguna della Batteria con le sue case spettrali, luoghi solitari incisi dallo scorrere dell'acqua e dal lavoro dell'uomo.
Nel Burcio
Il mio kayak alla Foce del Po di Tramontana
Troviamo la Foce del Po di Tramontana con la marea calante e quindi ampie barene ci obbligano a spostarci verso il mare per proseguire verso ENE e ritornare alla Bocca a mare della Laguna di Barbamarco, dalla quale ritorniamo con l'itinerario di andata al punto iniziale.Il tracciato del percorso, immagine da Google Earth, modificata.
Informazioni utili:
lungo il nostro percorso non si trova acqua dolce (potabile...).
Per le maree può essere utile consultare il sito del Comune di Venezia http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16881
aggiungendo circa 40 minuti per la zona del Delta.
I post precedenti sul Delta del Po in Kayak: http://kinmare.blogspot.it/2012/07/delta-del-po_27.html
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