Kornati 30 aprile 5 maggio 2013: un viaggio in kayak in un arcipelago insolito, molto solitario, affascinante.
Da Zara (Zadar) Marco Ferrario e io
raggiungiamo con il traghetto l'isola di Uglian, separata dall'Isola
di Pasman dallo stretto di Zdrelac.
Qui bivacchiamo alla chiesa della
Signora della Neve in corrispondenza di una banchina con una
spiaggetta ragionevole per l'imbarco.
Martedì 30 aprile finiamo di caricare
i kayak, superiamo lo stretto, che è percorso da una decisa
corrente, e partiamo in direzione SE. Oggi abbiamo calma di vento e
mare piatto.
Costeggiamo per un tratto la costa di
Pasman e poi tagliamo decisamente verso SW in direzione dello scoglio
di Mala Balabra (fanale) e quindi dello stretto tra l'isolotto di
Velika Balabra e l'Isola di Sit: qui troviamo le prime casette di
pescatori che saranno una costante diffusa (con moderazione...) in
tutto l'arcipelago.
Proseguiamo piegando verso W e
costeggiando varie isolette, per ora abbastanza vegetate, puntando in
direzione dei due piccoli varchi tra l'Isola di Dugi Otok (l'Isola
Lunga) e l'Isola di Kornat.
I due stretti di Mala (piccola)
Proversa e Vela (Grande) Proversa sono posti alle estremità N e S
dell'Isola di Katina e sono le porte dell'arcipelago delle Kornati in
senso... "stretto".
In Mala Proversa la corrente,
ovviamente anche qui contraria, è decisa.
Ci affacciamo alla grande e complessa
baia Luka Telascica mentre inizia a montare vento di SW, ma la rive
consentono di ripararsi bene.
Raggiungiamo il porticciolo di Uvala
Mir e il discreto insediamento turistico: da qui parte il sentiero
vero il lago salato Mir (pace) e per le vicine falesie della costa
rivolta WSW.
Le falesie W di Dugi Otok e il lago Mir
Marco ormai vicino a Proversa Mala, porta delle Kornati
Quando ripartiamo il vento si è
ulteriormente rinforzato e alla punta di Rat Vidilica il mare e mosso
e soprattutto confuso, anche a causa delle correnti che si formano
tra le varie isolette.
Sbarchiamo nella bella e ridossata baia
di Uvala Lojisce, l’unica spiaggia sabbiosa che incontreremo in
questo viaggio, dove bivacchiamo. Marco però allunga il suo giro
percorrendo per un buon pezzo le scogliere di Dugi Otok prima di
sera.
Il mio kayak a Uvala Lojisce, primo bivacco alle Kornati
...ripartiamo da Uvala Lojisce...
Mercoledì 1 maggio ripartiamo in calma
assoluta di mare e di vento verso SE, costeggiando all’esterno gli
isolotti Garmenjak, in direzione del faro di Sestrica. Da qui
tagliamo all’interno verso Silo e quindi sostiamo nella bella baia
sulla costa N dell’Isola di Levrnaka (trattoria e birra fresca –
un lusso!!); visitiamo anche la baia Uvala Lojena, che si può
prestare ad un bivacco sulla spiaggia di ciottoli.
...verso l'Isola Sestrice con il faro.
Costeggiamo la bassa isola Silo.
Spiaggia di Levrnaka, costa W
Noi però proseguiamo in direzione SE
lungo il tratto più bello del nostro percorso.
Le isole di Borovnik, Mana, Rasip
presentano delle bellissime falesie verso W; riceviamo la visita
emozionante di due coppie di delfini e osserviamo il Falco della
Regina.
Borovnik
Mana
Il kayak di Marco a Borovnik, Kornati
Ci fermiamo per il bivacco in una
pineta a Piskera dove in stagione funziona un piccolo campeggio molto
spartano: di fronte abbiamo i pontili dell’approdo turistico di
Panitula. Purtroppo c’è molta plastica spiaggiata, e troviamo
anche scie oleose e schiumose in mare.
Giovedì 2 maggio il tempo cambia,
all’approdo turistico di Panitula è esposto il bollettino
meteomare che ci conferma quello che già vediamo. Vento forte
inizialmente da SW, nubi, rovesci di pioggia, il tutto complicato
dall’effetto Venturi che rinforza il vento e le correnti tra le
isolette.
Io scelgo il lato interno e mi riparo
dopo poco nella baia protetta dell’Isola di Lavsa, Marco fa il giro
dell’isola e mi raggiunge trovando però forti raffiche. Inizia a
piovere.
Viene il brutto.
Anche la baia NNE di Lavsa si presta ad
un bivacco, chiedendo agli abitanti di potere mettere la tenda
nell’uliveto.
Noi invece approfittiamo di un
miglioramento per raggiungere la cima dell’Isola camminando su
rocce calcaree, incredibilmente erose anche per l’esperienza di uno
speleologo…fortunatamente sono ingentilite da una bella fioritura.
La salita alla cima è vivamente consigliata (dovrebbe essere
particolarmente bello bivaccare in cima) perché il panorama è a
360° sulle Kornati; purtroppo il tempo non è bello.
Approfittando di una pausa nel maltempo ripartiamo decisi verso S, percorriamo all’interno il Kornatski Kanal e concludiamo la più breve tappa del nostro viaggio all’isola di Ravni Zakan.
Dalla cima dell'Isola di Lavsa
Approfittando di una pausa nel maltempo ripartiamo decisi verso S, percorriamo all’interno il Kornatski Kanal e concludiamo la più breve tappa del nostro viaggio all’isola di Ravni Zakan.
Qui bivacchiamo in una pineta presso
una trattoria che in questo periodo è chiusa; c’è vento forte con
raffiche da N che però non alza molte onde: meglio, non è facile
portare a terra i kayak sulle rocce aguzze.
Tanto va il gabbiano al molo che ci lascia lo zampino...
Venerdì 3 maggio la giornata inizia
con calma di vento e mare calmo.
Ci dirigiamo verso l’estremo SW
dell’arcipelago girovagando nel labirinto di isole e scogli.
L'estremo S delle Kornati
Smokvica: vado a vivere li.
L'estremo punto meridionale del nostro viaggio è l'isola di Okliuc, e per festeggiare ci facciamo una birretta nel bellissimo
porticciolo dell’Isola di Smokvice, che circumnavighiamo.
Iniziamo il lungo ritorno dallo stretto
di Opat che segna l’estremità SW di Kornat e percorriamo il canale
interno tenendo quest’isola a E. La costa qui è meno suggestiva,
ma comunque bella e molto tranquilla, per non dire deserta. A metà
giornata si alza un leggero vento contrario.
Marco in kayak tra i gabbiani di Opatska Vrata
Opatska Vrata
Marco visita Vruljie, il capoluogo di
Kornat costituito da dieci case.
E’ una tappa lunga, che si conclude
nel piccolo, ospitale, porticciolo di Kavrljacica dove bivacchiamo
sotto il portico di una trattoria ancora chiusa.
Kornat
Kavrljiacica
Sabato 4 maggio, ultimo giorno di
viaggio, ancora una volta partiamo con calma assoluta di mare e di
vento.
Facciamo una breve ascensione alla
Tureta, un castello medioevale ma che mi pare, dall’orientamento e
dalla posizione, possa essere stato costruito sulle fondamenta di un
tempio.
Il panorama è bellissimo su Levrnaka e
sulla parte settentrionale dell’arcipelago; la vicina chiesetta può
essere un buon posto per bivaccare.
Marco Ferrario verso Tureta
Dal forte di Tureta verso S
Proseguiamo verso NW per riprendere
Mala Proversa e rientrare con una rotta abbastanza esterna: passiamo
la punta Rat Cuska, l’Isola Kurba Mala e dalla punta N di Vela
Balabra tagliamo diretti verso Uglian prendendo come riferimento il
ponte sullo stretto di Zdrelac. La traversata di 8 km è
accompagnata da una leggera brezza a favore e ci riporta al punto di
partenza.
Sestrice dall'interno
Note:
Il nostro itinerario di circa 150 km in 5 tappe inizia e finisce a
Zdrelac (Isola di Uglian), raggiungibile da Zara con il traghetto per Kali punto A .
Una breve traversata (il singolo tratto
più lungo è di circa 3 km) permette di raggiungere le Kornati.
Tre ipotesi alternative, che non
abbiamo però sperimentato personalmente, possono essere:
partire dalla terraferma a Sukosan (B), a S di Zadar; con
una breve traversata arrivare a Zdrelac, poi attraversare ancora e
proseguire per le Kornati saltando d’isola in isola passando da Sit
o Zut e dintorni;
Partire dalla terraferma a Crvena Luka (C) a S di Biograd e attraversare all'Isola di Pasman, quindi attraversare a Zut e poi alle Kornati.
Portare l’auto con il traghetto a Brbinj (D) sull'Isola di
Dugi Otok, scendere a Sali poi alla Baia di Telascica e partire di
qui: ci si risparmiano le traversate (non particolarmente
interessanti ed esposte in caso di brutto tempo) ma si allunga il
tragitto in auto. Da maggio in poi ci dovrebbe essere un traghetto
diretto da Zadar a Sali. Fate la spesa a Zara.
Alle Kornati per l’itinerario c’è
solo l’imbarazzo della scelta, ma pare che le isole e la costa W siano
le più belle.
I venti dominanti sono in tarda
primavera estate da SW, in inverno da ENE. Attenzione alla bora,
violenta, e ai temporali: la forma delle coste consente però quasi
ovunque di ripararsi, tranne che sulla costa E di Kornat.
Tra le isole si formano correnti ed il vento tende ad incanalarsi e ad accelerare, generando a volte onde
“complicate”.
Nella zona del nostro trekking sono
presenti due parchi nazionali, Telascica e Kornati la cui
regolamentazione è piuttosto stretta: divieto di campeggio, di
pesca, niente fuochi, vietato fumare.
In teoria bisognerebbe pagare un
biglietto di accesso giornaliero, ma a noi nessuno l’ha proposto o
richiesto: durante il nostro viaggio non c’erano controlli
evidenti, ma probabilmente durante l’estate le cose vanno
diversamente. Il periodo di tarda primavera – inizio estate
permette di stare più tranquilli, meno controlli, e d’estate la
zona è piuttosto frequentata da barche e motoscafi.
Sulle isole non c’è acqua potabile,
dunque bisogna essere totalmente autonomi.
Non accendere assolutamente fuochi e
fare la massima attenzione con il fornello.
La spazzatura va riportata a terra:
ridurre gli imballi.
I granchi e i pesci gradiranno nutrirsi
delle vostre scorie corporali che a terra resterebbero a lungo
testimonianza del vostro passaggio…
Lo sbarco raramente è facile, la costa
è molto aspra, irta di lame e punte di roccia: anche portare i kayak
a terra spesso non è semplice, conviene usare come protezione dei
legni (spesso si trovano a riva) o delle protezioni in gomma.
Non è facile quindi neanche trovare
posti adatti per bivaccare: il terreno è estremamente accidentato,
le spiagge rare. Può essere necessario chiedere agli abitanti di
potere dormire vicino alle loro case o sotto i portici delle
trattorie (konobe) chiuse, ovviamente con discrezione e educazione:
abbiamo trovato gli abitanti sempre molto gentili ed ospitali,
cerchiamo di fare lo sforzo almeno di salutare in Croato…
Per bivaccare, oltre ai posti detti
sopra, si può provare a:
E 519670 N 4854769 Baia a S di Sipnate;
E 520158 N 4851975 Spiaggia di Uvala
Lojena a Levrnaka;
E 521277 N 4852831 Chiesetta sotto la
Tureta;
E 523016 N 4851895 Baia di Striznja
nell'uliveto vicino alle trattorie;
E 529554 N 4844266 nell'uliveto in
fondo alla baia di Lavsa.
Infine, gli strani toponimi delle Kornati. Molti luoghi alle
Kornati hanno nomi osceni in Croato.
Mi piace immaginare la scena
degli austeri ufficiali cartografi della Kaiserliche und Konigliche Kriegsmarine (l'Imperial Regia Marina Austroungarica)
che chiedono ai pescatori come si chiami questo scoglio o quel capo,
e questi che si dilettano nel dire oscenità e nel vedere i
cartografi riportare con precisione le stesse sulle carte nautiche.
Nelle isole non c’erano (e non ci sono) molti passatempi serali e
lo scherzo deve avere garantito molte risate agli abitanti…
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