domenica 29 luglio 2012

Temporale sul lago 25 luglio 2012

In giro sul Lago d'Oggiono con Max e Robi ci siamo presi un bel temporale.














Il lago di Oggiono (o Annone) visto dal Monte Rai

venerdì 27 luglio 2012

Delta del Po

Delta del Po in kayak (II)

Una proposta d'itinerario tra le mille possibilI..
Ci si può imbarcare all’incile del Po di Maistra a Cà Venier (parcheggio, scivolo, bar ristorante poco lontano); si scende tranquillamente il Po di Maistra, l’unico ramo del fiume rimasto quasi completamente naturale; vale la pena di deviare per visitare i canneti dell’Isola di Ferro. Eventualmente si può sostare a Boccasette all’ostello Rifugio Po di Maistra.

Scendendo il placido Po di Maistra

Ormai in vista del mare


Arrivati al mare alla Foce del Po di Maistra, procediamo lungo la costa verso ESE fino al Lido di Boccasette (bar in stagione).
 
Proseguiamo lungo la costa fino all’Isola della Batteria, entriamo dal mare e facciamo il giro interno nella laguna iniziando dal Burcio. Visitiamo il villaggio semisommerso vicino al Faro di Maistra e giriamo nella laguna.
Ora si può uscire con un piccolo canale (lungo il percorso segnato con pali) sul Po di Tramontana, risalirlo brevemente, passare davanti a Pila e prendere l’asta principale del Po, denominata Busa Dritta, a favore di corrente verso Scano Boa, la punta estrema del Delta.
(A Pila arriva la strada e c’è possibilità di sbarcare al Villaggio dei Pescatori.)

 Scano Boa, un posto che non c'era, non son sicuro che ci sia, ma forse ci sarà...

 

In kayak a Scano Boa

Ora abbiamo due alternative.
Lungo l’asta principale del Po prima di sbucare a mare entrare nel “paradeo” situato praticamente di fronte al faro di Maistra e accedere alla laguna del Basson, visitarla con calma e ritornare a mare alla Bocca a mare del Basson, vicino alla Foce del Po di Scirocco.
Da qui si può eventualmente risalire la costa lungo la spiaggia fino a Scano Boa.
Oppure proseguire fino al mare a Scano Boa, visitare la lunghissima spiaggia e proseguire lungo la costa in direzione SW, superare la Foce del Po di Scirocco e proseguire fino all’ingresso della laguna del Canarin (Bocca a mare del Canarin), al cui interno c’è un porticciolo dove arriva la strada e dove si può sbarcare.
(L’itinerario Canarin – Scirocco – Basson –Scano Boa – Canarin è anche un ottimo itinerario ad anello fattibile in giornata).

 Il Basson con il Faro di Maistra sullo sfondo

 

La Laguna del Basson

Se non vogliamo entrare in Canarin proseguiamo sempre lungo la costa in direzione SW, costeggiando la lunghissima spiaggia e superando la foce del Po denominata Busa di Bastimento, fino alla Foce del Po di Tolle a Barricata.
Qui è possibile sbarcare, c’è un campeggio con bungalow (aperto in stagione) e ristoranti, acqua al porto.
Ripartiamo e incontriamo lo sbocco a mare della Sacca degli Scardovari, uno dei bacini interni più ampi del Delta; le sue rive sono protette da massicciate di blocchi e ci sono molti impianti per l’allevamento dei mitili, quindi è meno interessante. Possiamo allora proseguire sempre verso SW verso una delle zone più belle del Delta: Bonello Bacucco.

Bonello Bacucco

Questo Bonello è un intrico di canneti e radure compreso tra due rami del Po di Gnocca, e anche la spiaggia è bellissima fuori stagione; ma entrare in Bonello Bacucco non è semplice, bisogna indovinare il paradeo giusto sul fiume e all’interno non è difficile perdersi. Da notare che su alcune carte è indicato un “ramo morto del Po di Gnocca” che in realtà è stato recentemente dragato e reso nuovamente percorribile.

 Antonio in kayak verso il Faro di Goro

 

  Tre kayak davanti al Faro di Goro

Ancora a mare fino al Faro di Goro, alla foce del Po di Goro (ristorante in stagione e servizio battelli). Di qui inizia nuovamente la lunghissima spiaggia (Riserva naturale) che permette di arrivare alla punta dello Scanno di Piallazza, un lunghissimo scano dalle forme cangianti di stagione in stagione e anche durante il giorno con il mutare delle maree.
Da qui si può puntare direttamente su Goro seguendo il canale con i pali, oppure meglio si può ritornare verso W in direzione del faro all’interno della laguna e da qui risalire per canali e canneti fino a Goro.
(Anche l’itinerario Goro - faro di Goro – Bonello Bacucco – Punta – Goro è un itinerario ad anello fattibile in giornata.)

 Sacca di Goro

 

Alloggio: i campeggi sono aperti in alta stagione (ad esempio a Barricata) ma soprattutto ci sono due ostelli (Ostello Parco Delta del Po a Gorino ww.rifugioparcodeltadelpo.it/ e Rifugio Po di Maistra a Boccasette www.rifugiopodimaistra.com/) e numerosi alloggi e agriturismi. Noi abbiamo alloggiato bene all'Agriturismo la Ca' del Delta.



Distanze:
Dall' imbarco all'incile del Po di Maistra alla Foce (Boccasette) circa 17 km;
dalla Foce alla Punta Maistra circa 13 km:
da Punta Maistra a Barricata circa 17 km;
da Barricata al Faro di Goro circa 8 km .

Dal Faro di Goro alla Punta dello Scano di Goro (Scano della Piallazza) circa 8 km;
dalla Punta a Goro diretti circa 4 km.
Queste distanza ovviamente non tengono conto di giri e deviazioni nelle varie lagune.

 

 


giovedì 26 luglio 2012

Delta del Po


Il Delta del Po in kayak (I)

Il Delta del Po è una delle poche zone costiere italiane relativamente immuni dalle colate di cemento e dall’antropizzazione.
In realtà il Delta è stato, nei secoli, trasformato dall’intervento dell’uomo con la deviazione del Fiumi, le bonifiche, la coltivazione estensiva; ma pare esistere un’oscillazione tra le conquiste dell’uomo e il riequilibrarsi della natura che si riprende ciò che è stato modificato.
Il “villaggio fantasma” all'Isola della  Batteria è un esempio molto forte di questa oscillazione: l’area era stata bonificata, prosciugata e coltivata, poi è stata riconquistata dall’acqua e quasi abbandonata dall’uomo. Un aratro semisommerso e coperto di conchiglie fa da testimone.

  Laguna di Batteria, un aratro ... e un kayak


Pur non potendo definirsi una zona "selvaggia", le difficoltà di spostamento nelle zone di laguna rendono il Delta del Po un contesto ambientale affascinante, ricco, ma anche ostile. Mentre le grandi spiagge sono facilmente raggiungibili e quindi frequentate d’estate dalle barche turistiche, le zone interne sono caratterizzate da acque molto basse, e sono generalmente impercorribili fuori dai canali dragati anche per imbarcazioni con poco pescaggio; in certe condizioni di bassa marea alcune zone sono temporaneamente impraticabili anche con il kayak.


Il fascino del Delta è nell’ambiguità continua tra fiume, laguna, mare, acqua dolce e acqua salata; l’orizzonte è spesso nascosto dal canneto o dall’argine, e sfociare a mare dai rami del fiume è un’esperienza quasi onirica. Sentiamo, e non solo vediamo, il fiume trasformarsi in laguna e poi in spiaggia: il luogo si riconosce, ma è sempre un po’ diverso, spostato.

I periodi ideali per frequentare il Delta in kayak sono la primavera e l’inizio dell’autunno. In estate, oltre che un discreto affollamento di gitanti sulle spiagge c’è un notevole affollamento di zanzare…
In inverno il problema può essere la nebbia (che a noi è capitato di trovare anche a maggio); un GPS utilizzato intelligentemente può fare molto comodo.

In kayak alla Sacca di Goro in un bel mattino di maggio...


L’alto Adriatico è l’unica parte del Mediterraneo in cui le maree sono sensibili: nel Delta del Po la portata del fiume, le condizioni del mare e le maree sono tre variabili molto importanti e interconnesse..
Risalire un ramo del Po con la marea calante è molto faticoso, e se nello stesso momento la portata del fiume è alta può essere veramente problematico.
Alcune lagune interne (il Basson ad esempio) si svuotano a marea calante con coefficienti alti ed entrare dai canali diventa difficile; inoltre una volta dentro la laguna la possibilità di restare seriamente incagliati nel fango è alta.
Attenzione dunque alle maree; ad esempio si vedono qui http://www.portobarricata.it/maree.html
Alla foce dei vari rami del Po con mare mosso e buone portate del fiume si creano onde alte e correnti complicate.


  Due kayak davanti a Scano Boa

Il Faro di Maistra dalla Batteria

Boccasette

Un piccolo glossario...
Barena: banco di limo o sabbia sommerso periodicamente dalla marea.
Bonello: isolotto di sabbia che si forma in laguna per la sedimentazione delle acque fluviali e l'azione delle maree.
Incile: biforcazione di un braccio del fiume dal corso principale. 
Mortizza: braccio di fiume a corrente ferma.
Paradeo: stretto canale tra le canne.
Scano: lingua di sabbia in mare, spesso di forma ed estensione variabile
Valle: laguna adibita alla pesca o alla caccia, generalmente privata e non visitabile
Velme: banchi di limo che emergono quando il fiume è in magra.

Sul prossimo post una proposta d'itinerario, uno tra i mille e più possibili...



domenica 8 luglio 2012

Isola di Prvic, arcipelago di Senji, Croazia

ISOLA DI PRVIC


Sulla Costa SW dell'Isola di Prvic


Rt Silo, punta SE di Prvic


La Costa N di Prvic


In una giornata di bora, Prvic vista da Baska


Isola di Prvic, costa meridionale

Prvic, Svetan Grgur, Goli Otok, e Rab sullo sfondo dall'Isola di Krk - Veglia

Rt Strazica

Baietta vicino al faro di Strazica

 

 

Il giro dell'Isola di Prvic da Baska (Krk - Veglia)


Abbiamo collaudato questo giro io e Robi ad aprile 2012. E' affascinante avere un'isola deserta a poche centinaia di chilometri da casa...  e ancora una volta un'isola montagna.
Ecco una sintesi delle distanze fisiche da percorrere, ma le distanza emotive che questo luogo pietroso e ventoso fa sentire possono essere molto più grandi:
da Baska a Rt Skuljica 3 km;
da Rt Skuljica  a Rt Strazica (faro)traversata di meno di un km;
Strazica - 1^ spiaggia 2,17 km (percorrendo la costa in senso antiorario !)
Strazica - 3^ spiaggia 4 km
Strazica - 4^ spiaggia 11,55 km
Giro dell'Isola di Prvic 20 km
Totale Baska -giro Prvic - Baska circa 26 km, come al solito dipende quanto si tagliano i golfi.
A Baska si trova si trova un campeggio aperto da aprile a settembre inoltrato in riva al mare ed un supermercato.
Attenzione in caso di bora da N-NNE! La costa orientale è praticamente tutta in falesia e offre pochissimi approdi.Le spiaggie sono quasi tutte sul lato opposto e offrono buoni posti per bivaccare; niente acqua dolce, in compenso c'è parecchio legno spiaggiato.
Fuori stagione l'ambiente è molto bello, e molto selvaggio sulla costa E NE: l'isola è disabitata.


Da sinistra: Rab (sullo sfondo), Goli Otok, Svetan Grgur, Prvic e Krk